La figura del consulente finanziario rientra tra le 80 diverse tipologie di attività per le quali è stato prodotto uno schema di certificazione in seguito all'introduzione della Legge 4 del 2013, relativa alla certificazione delle competenze di quelle professioni non appartenenti ad ordini. 

Come chiarito da Emanuele Riva, Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione di ACCREDIA, questo professionista può far riferimento a due norme di settore. La prima è la ISO 22222, attualmente in fase di revisione, che stabilisce i requisiti per i consulenti finanziari includendo l’erogazione di servizi relativi sia agli aspetti finanziari, sia a quelli patrimoniali (previdenza e riduzione dei rischi). Oltre alle competenze, è possibile certificare il servizio di consulenza, grazie alla UNI/TS 11348, la guida all'applicazione della ISO 22222 che include anche le recenti normative in vigore quali la Direttiva 2014/65/UE, relativa ai mercati degli strumenti finanziari, che dovrà essere implementata entro il 3 gennaio 2018 da tutti gli operatori del settore (banche, assicurazioni, società di intermediazione mobiliare).

Due norme quindi che assicurano al consumatore di rivolgersi ad un consulente competente e in grado di operare correttamente secondo le regole di settore. L'accreditamento dell’organismo certificatore assicura, inoltre, un controllo imparziale e indipendente (per tale motivo la persona che certifica il professionista non può essere la stessa che lo ha formato) oltre a garantire un riconoscimento anche in ambito internazionale.

Le competenze certificate ed accreditate aumentano la reputazione del consulente, rappresentano quindi un elemento di maggior tutela nei confronti del consumatore.

Ricordiamo che sempre nel settore finanziario è presente la norma UNI 11402 del 2011 che definisce i requisiti per la progettazione, l'erogazione e la valutazione dell'educazione finanziaria, nonché i requisiti per i soggetti erogatori del servizio. L’educazione finanziaria è un ulteriore servizio di cui può usufruire il consumatore per sviluppare in maniera più consapevole piani di risparmio e investimento.

Fonte: ACCREDIA