Banca d’Italia e Istat rivelano i dati dell’indagine svolta in relazione alla ricchezza delle famiglie dipingendo un quadro che si muove tra due estremi ben delineati: più del 30% della ricchezza, infatti, è detenuta dal 5% delle famiglie italiane ed in contemporanea sono aumentati i cittadini che rientrano nella fascia a basso reddito.

Per la precisione, nel 2014 mentre il 22,3% degli italiani non raggiungeva la soglia di 9600 euro di reddito (nel 2012 erano il 20,6%) il 5% delle famiglie più ricche del paese riusciva a consolidare un patrimonio di circa 1,3 milioni a nucleo.  Il reddito medio rilevato è stato di 30.500 euro, vale a dire circa 2500 euro al mese.

Se si confrontano i dati, a partire dal 1977  (primo anno per cui sono disponibili i dati dell’indagine)  fino al 2014, il reddito medio equivalente (al netto dei proventi delle attività finanziarie, che sono rilevati solo dal 1987) è aumentato di circa il 35 %.  

La flessione maggiore si è registrata tra 2010 e 2012, anni durante i quali la crisi finanziaria ha colpito tutto il mondo, ma complessivamente, se si considerano gli ultimi 20 anni, la ricchezza media familiare è cresciuta di circa 8 punti percentuali in termini reali.

Analizzando più nel dettaglio il reddito familiare, i dati raccolti rivelano che esso si compone, in media, per il 40% di reddito derivante da lavoro dipendente, per circa l’11% di reddito da lavoro autonomo, per il 28% di corrispettivi provenienti da trasferimenti (pensioni, cassa integrazione), e per il restante 21% di reddito derivante da capitale (affitti effettivi, imputati, rendite finanziarie). Inoltre, per larga parte dei nuclei familiari il patrimonio è costituito in prevalenza dalla casa di proprietà.

Fonte: ISTAT