Secondo un recente sondaggio condotto da Ipr Marketing e pubblicato lo scorso 5 settembre su Plus24, l’82% degli italiani considera il proprio livello di conoscenze finanziare tra “sufficiente” e “scarso” mentre solo il 13% lo considera buono.

La turbolenza che ormai caratterizza i mercati di questi ultimi anni ha spinto l’86% dei risparmiatori a rimanere in attesa di tempi più favorevoli e un 10 % di persone tra i 35 e i 54 anni ad effettuare nuovi investimenti cercando di cogliere le buone occasioni.

Sono pochi però gli italiani che amano rischiare: nelle scelte di investimento la liquidità riceve il 38% delle preferenze seguita da obbligazioni (11%) e Titoli di Stato (10%). Il 31% degli appartenenti alla fascia d'età 18-34 anni, invece, sarebbe propenso ad investire una somma in oggetti preziosi (come oro o diamanti) mentre solo il 4% sceglierebbe il mercato azionario, opzione valutata invece dal 15% degli over 55.

Il dato che deve far riflettere è però il seguente: il 37% degli intervistati ha affermato che si sentirebbe in grado di gestire i propri investimenti in totale autonomia, il 35% ricorrerebbe alle banche e solo l’11% si affiderebbe ad un consulente finanziario. Considerando che nel complesso gli italiani non si sentono sufficientemente informati è sicuramente rischioso affrontare il mercato finanziario senza il supporto di una persona formata e qualificata, con le giuste competenze per operare in un settore così delicato.

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