È quanto è emerso dall'indagine PISA (Programme for International Student Assessment) dell'Ocse che ha preso in considerazione le conoscenze in materia di finanza dei quindicenni in 18 paesi diversi.

Nella classifica stilata tra le nazioni che hanno partecipato alla ricerca i giovani italiani sono penultimi, prima della Colombia. Nel nostro Paese, infatti, più di uno studente su cinque  (21,7% rispetto al 15,3% in media nei Paesi ed economie dell'Ocse) non riesce a raggiungere il livello di riferimento per le competenze di alfabetizzazione finanziaria stabilito dalla ricerca. Solo nel migliore dei casi, questi studenti riconoscono la differenza tra bisogni e desideri e sono in grado di prendere decisioni semplici sulle spese quotidiane. Soltanto il 2,1% degli studenti raggiunge il livello più alto nella scala. 

Anche per questa ragione è stato deciso, da parte delle istituzioni, di intensificare gli eventi formativi in campo economico e finanziario coinvolgendo i giovani fin dagli anni delle scuole primarie in progetti mirati di Educazione Finanziaria, al fine di prepararli e renderli consapevoli nel momento in cui dovranno prendere decisioni di carattere economico. Strumento molto utile in questo percorso è sicuramente la UNI 11402, la prima norma tecnica al mondo sui servizi di educazione finanziaria ai cittadini e che rappresenta oggi la buona pratica, il riferimento che deve essere considerato ogniqualvolta si voglia “fare” educazione finanziaria. 

Si spera, in questo modo, che la prossima indagine possa dare risultati più confortanti, segno di una crescente coscienza finanziaria nei giovani.

Fonte: ANSA