Dal risparmio su pochi fondi di diritto italiano si è passati ad un maggior numero di operatori, di soluzioni e di modelli distributivi che consentono una maggiore diversificazione del rischio aiutando i risparmiatori ad essere meno concentrati in attività spesso poco liquide. La ricerca di rendimento da un lato e di protezione del proprio risparmio dall'altro sono sempre più difficii da raggiungere e richiedono un livello di spcificità ed attenzione alle esigenze della clientela che non rientrano più nella "vecchia" gestione collettiva adatta a tutte le esigenze. 

Per questo, risulta sempre più importante e centrale l'attività di educazione finanziaria volta ad invididuare, partendo dai bisogni specifici delle persone, le soluzioni più adatte che consentano alle stesse di realizzare i propri obiettivi di vita. Inoltre, la pianificazione finanziaria basata sul ciclo di vita del cliente privato porterà ulteriore beneficio, riducendo l'impatto negativo ancora oggi spesso generato dall'approccio emotivo agli investimenti. 

Per avvicinare nuovi risparmiatori al settore è, pertanto, indispensabile puntare sull'educazione finanziaria (partendo già dalle scuole) che veda coinvolti anche i regulator e media oltre che su una notevole semplificazione delle pastoie burocratiche e su una maggiore digitalizzazione che consenta di agganciare anche i nuovi e sempre più numerosi utenti digitali e tecnologici. 

Fonte: Il Salone del Risparmio